Cibi Finti Salutari
- Vittorio Porretta
- 26 set
- Tempo di lettura: 2 min
Negli ultimi anni il tema dell’alimentazione e della salute è diventato centrale . Sempre più persone cercano di scegliere con attenzione ciò che portano a tavola, spinte dal desiderio di sentirsi meglio, vivere più a lungo e, magari, prevenire disturbi cronici. Ma dietro a questa crescente consapevolezza si nasconde anche un grande paradosso: troppi cibi vengono ancora considerati “salutari” senza esserlo davvero .

Quando l’etichetta inganna
Spesso ci lasciamo sedurre da parole come “light”, “zero”, “fit” o “senza grassi”. Ma cosa significa davvero? In molti casi, un prodotto “light” non è altro che un alimento a cui sono stati tolti alcuni grassi o calorie, sostituiti però da zuccheri, additivi o dolcificanti artificiali . Il risultato? Non sempre un miglioramento, anzi: talvolta è proprio l’opposto.
Un biscotto “senza zuccheri aggiunti” può contenere farine raffinate e grassi di bassa qualità. Una bevanda “zero calorie” può nascondere edulcoranti che alterano il metabolismo. Insomma, non basta togliere qualcosa per rendere un alimento davvero sano.

Nutrienti vs. calorie
Troppo spesso riduciamo la salute di un cibo al suo contenuto calorico. Ma non sono le calorie a fare la differenza, bensì la densità e la qualità dei nutrienti. Una manciata di frutta secca, ad esempio, è molto calorica ma ricca di fibre, vitamine e grassi buoni. Una merendina “light”, al contrario, può avere poche calorie ma nessun reale valore nutrizionale.
La vera domanda da porsi è: questo alimento mi nutre davvero?

Lato etico e ambientale
C’è poi un aspetto che raramente viene messo in discussione quando parliamo di alimentazione “salutare”: quello etico e ambientale. Pensiamo al pollo industriale, spesso etichettato come fonte di proteine “magre e sane”. Ma dietro a quel prezzo basso si nasconde un sistema di allevamento intensivo con gravi conseguenze: animali trattati come prodotti, uso massiccio di antibiotici, impatti ambientali enormi.
Un’alimentazione davvero sana non riguarda solo ciò che fa bene a noi, ma anche ciò che fa bene (o almeno non danneggia troppo) al pianeta e agli esseri viventi che lo abitano.

Conclusione
Mangiare sano non significa contare calorie o inseguire etichette accattivanti. Significa invece imparare a leggere gli ingredienti, a riconoscere la qualità, a interrogarsi sulla provenienza del cibo e sull’impatto delle nostre scelte.
La prossima volta che vedrai la scritta “light” o “fit” su una confezione, fermati un attimo e chiediti: è davvero un alimento che mi nutre? O è solo marketing ben confezionato?
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