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Quando “mangiare bene” diventa un lusso: come difendersi dai rincari alimentari

  • Immagine del redattore: Vittorio Porretta
    Vittorio Porretta
  • 8 ott
  • Tempo di lettura: 2 min

Negli ultimi anni stiamo assistendo a un fenomeno che pesa sul bilancio di tante famiglie:

i prezzi degli alimenti continuano a salire, mentre la qualità, spesso, non tiene il passo. Molti consumatori percepiscono questo squilibrio: pagano di più, ma ricevono meno.

Secondo alcuni sondaggi recenti, oltre l’80% delle persone afferma che il costo del cibo incide notevolmente sul budget mensile. Paradossalmente, soltanto il 53% è disposto a pagare di più per ottenere una qualità superiore. Ancora più interessante: solo il 30% fa la spesa nei mercati locali, dove spesso la freschezza e la sostenibilità sono più accessibili. E un altro 30% ha già cominciato a rinunciare ai pasti fuori casa, con la voglia o la necessità di risparmiare.

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Questi dati raccontano una realtà: molti percepiscono il cibo come un “bene di lusso” che sta diventando sempre più esclusivo, piuttosto che un diritto quotidiano. Ma in tutta questa cornice, rimane aperta una domanda: è davvero necessario rinunciare a qualità e gusto per non sforare il budget?

Perché spesso paghiamo “di più” ma otteniamo “di meno”

  1. Il marketing e il brand premium. Spesso, il prezzo alto non corrisponde a ingredienti migliori ma semplicemente a un marchio noto, una confezione elegante o strategie di marketing sofisticate.

  2. Costi “nascosti” nella filiera. Trasporto, packaging, logistica e intermediazione influiscono molto. In molti casi, il prezzo finale del prodotto è gonfiato dal percorso che ha fatto prima di arrivare sugli scaffali.

  3. Scarsa trasparenza. Non sempre le etichette spiegano chiaramente la provenienza, i metodi di coltivazione o allevamento, e il trattamento post-raccolto o post-produzione. Questo rende difficile valutare se stiamo effettivamente pagando per qualità reale.

  4. Comportamenti di consumo abitudinari. Spesso acquistiamo per inerzia: stesso supermercato, stesse marche. E nei periodi di crisi o inflazione, tendiamo a tagliare proprio su ciò che sembri “superfluo”, senza riflettere sulle alternative.


Strategie per mangiare bene risparmiando

Non serve rinunciare al piacere di un pasto sano e gustoso: basta saper scegliere. Ecco alcune strategie concrete da mettere in campo:

  • Pianifica i pasti e fai la lista: evita acquisti d’impulso e sprechi.

  • Acquista prodotti di stagione e locali: costano meno e sono più freschi.

  • Sfrutta congelati e conserve intelligenti: per avere sempre scorte di qualità.

  • Riduci il consumo di carne: alterna a legumi, uova, cereali integrali.

  • Compra all’ingrosso quando ha senso: solo se sai che consumerai tutto.

  • Cucina in casa più spesso: preparare i tuoi piatti ti permette di controllare ingredienti e costi.

  • Valuta marchi del supermercato e offerte reali: non tutto ciò che costa poco è scadente, così come non tutto ciò che è caro è eccellente.


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Se il cibo ti pesa… cambia prospettiva

Quando capiamo che alto prezzo ≠ alta qualità, diventa più facile fare scelte consapevoli anziché reattive. Mangiare bene non deve diventare un privilegio; può tornare a essere un’abitudine sana, sostenibile e accessibile.

👉 Inizia da piccoli passi: osserva la tua spesa, confronta, prova alternative.

E ricorda: non è una questione di sacrificio, ma di scelta.

 
 
 

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